
Una breve considerazione dell'Autore proprio del brano "Ecce tu", è rivelatrice dell'atteggiamento intellettuale e artistico del compositore:
"...N’è nato un pezzo vocale (Ecce tu) che considero tra i piú importanti brani vocali della mia Œuvre. Le catene hanno affinato l’intelletto e andando avanti con la composizione ho cancellato sempre di piú, finché dopo grandi ricerche sono arrivato alla scultura musicale. Sebbene non sia nato un opulento principe del Rinascimento ma quasi un grafico, senza ornamento e diretto. Si trovano in una sequenza senza riserve, due brani uno di fronte all’altro, assolutamente diversi fra loro, sebbene siano fatti della stessa materia ….carne e sangue e sensualità, paura e rabbia e coraggio e amore - il femminile e il maschile appunto. O se si vuole sono diventati l’allegoria di Michelangelo del Giorno e la Notte [celebre scultura di Michelangelo, cui s'ispira il progetto di musica antica e contemporanea dello Schola Romana Ensemble, e la composizione omonima di L. Esposito, v. sotto, ndr]. Rimane sempre lo stesso canto di sofferenza e gioia, dati dagli antipodi del mondo – creati da Dio."

Allievo di Hans Ulrich Lehmann (Conservatorio di Zurigo) e Sylvano Bussotti (Roma e Firenze), la produzione di Hans-Jürgen Gerung (nella foto al liuto) è caratterizzata da una felicissima vena pittografica (particolare forma di notazione musicale in cui il dato sonoro è suggerito da espressioni grafico-pittoriche). Eccone un saggio, tratto da "Non fare il minimo rumore" per altus e quartetto d'archi, dedicato a Sylvano Bussotti, autore dei testi.

Presso il sito http://www.edition-gerung.de/ ogni particolare.